A ciascuno il suo: l’Invalsi valuta il sistema, le scuole valutano gli alunni Intervistato da Il Sole 24 ore, il presidente dell’Invalsi presenta gli obiettivi dell’Ente di Ricerca. La FLC CGIL chiede rispetto delle competenze e del lavoro di valutazione dei docenti.
Data pubblicazione: Aug 24, 2021 6:43:59 AM
Nell’intervento del 23 agosto su Il Sole 24 ore, a corollario di un articolo sulle attività di recupero che impegneranno le Scuole a partire dal 1 settembre, il dott. Roberto Ricci, divenuto presidente dell’Invalsi lo scorso 9 agosto, anticipa che l’Ente di Ricerca sarà impegnato nel “rafforzare il sistema dei dati Invalsi sulla scuola e non solo sugli apprendimenti”, quindi nel “mettere a disposizione di tutta la collettività l’enorme mole di informazioni che Invalsi ha raccolto in questi anni” e infine “affrontare le sfide della digitalizzazione”.
Tutte finalità che riteniamo importanti e che condividiamo.
Non possiamo assolutamente condividere la prima affermazione: “A settembre le scuole avranno i loro dati delle rilevazioni sugli apprendimenti 2021, per ciascuna classe e per ogni studente”.
È gravissimo pensare che Invalsi si possa sostituire agli insegnanti e fornire la misurazione individuale di ciascun alunno come dato preliminare da cui far discendere la programmazione e l’azione didattica.
L’Invalsi non ha come missione quella di sostituirsi alle responsabilità ed alle competenze degli insegnanti, dei consigli di classe e del collegio docenti: i dati forniti in una singola prova non possono, infatti, riassumere il senso di un percorso didattico e formativo, per cui riteniamo fortemente sbagliata, nonché pericolosa, una simile affermazione che nasconde, neanche troppo velatamente, una funzione differente dell’Ente di Ricerca. Peraltro una funzione ed una missione che contrasta con quella delle Scuole e rischia di creare confusione fra studenti e famiglie.
Soltanto le Scuole, soltanto gli insegnanti di classe, hanno le competenze pedagogico-didattiche e professionali per poter definire una valutazione cognitiva e metacognitiva di un alunno e con quella stabilire dove e come intervenire per rafforzare o recuperare degli apprendimenti.
L’Invalsi deve limitarsi a svolgere un ruolo, non secondario, di valutazione del sistema, fornendo dati e informazioni oltre gli apprendimenti: degli stessi apprendimenti e delle attività valutativa di un alunno anche in base agli apprendimenti sono responsabili soltanto i docenti.
Auspichiamo che questa affermazione così grave sia frutto di un fraintendimento della stampa e rinnoviamo i nostri auguri al dott. Ricci perché possa svolgere il suo lavoro nel solco del mandato definito per lui e per l’Invalsi dalla norma, senza sconfinare in campi che nulla hanno a che fare con il suo Ente di Ricerca.
Se poi sarà questa la direzione dell’Invalsi con questa presidenza, come FLC CGIL ci opporremo con tutte le nostre forze.